Autore: Gianfranco

Le ricette di Giulio Romano

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Le ricette di Giulio Romano

Da buon amante dell’arte e della mia città, la preziosa Mantova, ho pensato di realizzare uno speciale menù interamente dedicati alla mostra “Giulio Romano: con nuova e stravagante maniera”, in programma fino al 6 gennaio tra le mura di Palazzo Ducale.

Le ricette sono una versione alleggerita e contemporanea di classici del noto volume “L’arte di ben cucinare et instruire i men periti in quella lodeuole professione,” di Bartolomeo Stefani, cuoco alla corte Gonzaga nel 1600: Iniziamo con la TORTA DI PISELLI, un delizioso scrigno di pasta frolla con un delicato ripieno arricchito da cedro candito e proseguiamo con LA CREMA DI FINOCCHIO, vellutata e cremosa. Per secondo non può mancare un robusto ARROSTO DI VITELLO servito con composta di mele e prugne e per concludere LA SALVIATA, il controverso budino a base di salvia e salsa all’arancia.

 

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Piadina: comfort food all’italiana

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Piadina: comfort food all’italiana

La storia della Piadina Romagnola o Piada Romagnola ha origini antichissime e racconta la tradizione della gente della Romagna. Si tratta di un cibo semplice che, nel corso dei secoli, ha identificato e unificato la terra di Romagna sotto un unico emblema passando da simbolo della vita rustica e campagnola a prodotto di largo consumo. Il termine piada è stato ufficializzato per merito di Giovanni Pascoli il quale italianizzò la parola romagnola piè in questo termine. In un suo famoso poemetto il poeta tesse un elogio della piadina, alimento antico quasi quanto l’uomo, e la definisce il pane nazionale dei Romagnoli creando un binomio indissolubile tra Piadina e Romagna. Le sue origini, però, partono da molto più lontano. Già al tempo degli Etruschi, nelle zone dell’odierna Romagna, sono state rinvenute tracce dell’utilizzo di un sostituto del pane fatto con farina grezza, cerali e di forma circolare.
Le prime tracce letterarie sono state rinvenute dallo stesso Pascoli all’interno dell’Eneide di Virgilio all’interno del VII canto quando il poeta romano utilizza, per la prima volta, il costrutto exiguam orbem. Durante l’epoca romana si hanno numerose testimonianze dell’uso di sostitutivi del pane, realizzati con cerali grezzi e accompagnati, come ai giorni nostri, con dei formaggi. La tradizione della Piadina è proseguita lungo i secoli, ritrovando un suo sviluppo nel Medioevo, quando gli abitanti della Romagna cominciarono a utilizzarla con i cereali poveri per non incorrere nella tassazione che subiva il grano – e quindi il pane – da parte dei proprietari terrieri.
Nel 1913 Maria Pascoli preparava la piadina al fratello poeta mentre, sul periodico Il Plaustro, Antonio Sassi poteva definire le tradizionali e gustose schiacciate dei Romagnoli. Anche il poeta crepuscolare Moretti ne diede la propria versione poetica: “La piada era la piada: era pane. / Stacciava ella ritmicamente sul tagliere candido” all’interno di una delle sue numerose poesie dedicate alla Romagna.
Nel secondo dopoguerra, la Piadina Romagnola si diffonderà sia nelle campagne che nelle città, e non sarà più considerata un surrogato del pane ma una golosa alternativa. A partire dagli anni Settanta alle piadine casalinghe si accompagneranno quelle di produzione artigianale, create dai chioschi che iniziano ad aprire sul lungomare e nei primi laboratori.

Per celebrare questo delizioso comfort food all’italiana ho deciso di suggerirvi le mie ricette per la realizzazione di quattro differenti impasti da farcire a piacere o seguendo i miei suggerimenti! Eccoli: PIADINA CLASSICA ROMAGNOLAPIADINA ALL’OLIO D’OLIVAPIADINA INTEGRALE PIADINA SFOGLIATA.

Baccalà: prezioso e versatile

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Baccalà: prezioso e versatile

Il baccalà è una preparazione di origine spagnola (bacalao) che in Italia indica il merluzzo atlantico conservato. I sistemi di conservazione più diffusi sono due: salagione ed essiccamento. Solitamente in Italia si chiama baccalà il merluzzo conservato per salagione, mentre quello essiccato è conosciuto come stoccafisso.

Il nome deriva dalla parola basso tedesca bakkel-jau che significa “pesce salato” che è una trasposizione di bakel-jau che significa “duro come una corda”, proprio per la sua consistenza.

Per acquistarlo con criterio è bene scegliere un baccalà non troppo piccolo (non meno di 40 cm), piuttosto spesso e dal colore bianco sporco omogeneo (un bianco troppo candido è frutto di un trattamento sbiancante all’anidride solforosa). È possibile trovare il baccalà già bagnato e pronto per l’uso, ma per dissalarlo è necessario metterlo a bagno in acqua fresca dopo averlo spazzolato per togliere il sale incrostato; bisogna poi cambiare l’acqua molto frequentemente: almeno ogni 2 ore all’inizio, ogni 8 verso la fine del processo, fino a raggiungere le 48 ore necessarie.

Oggi vi propongo alcune ricette facili ma creative a base di questo ingredeinte spesso trascurato e associato alla cucina povera: CARPACCIO DI BACCALA’ CON GIARDINIERA CROCCANTE, BACCALA’ MANTECATO CON SFOGLIE DI VERDURE CROCCANTI, RISOTTO AL BACCALA’ CON PATATE E PORCINI, BUCATINI CON CECI E BACCALA’ AL PROFUMO DI ROSMARINO, POLPETTE DI BACCALA’ E PATATE CON SPECK E MAIONESE DI BROCCOLO.

Limoni: ricette di fine estate

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Limoni: ricette di fine estate

…Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni…
…Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.

I Limoni di Eugenio Montale | Tratto da Ossi di seppia

 

Il limone è un frutto ricco di proprietà benefiche per l’organismo ma anche un fresco condimento in cucina, in grado di insaporire e dare carattere ai piatti, grazie al suo gusto perfetto dall’antipasto al dolce. Sia che si tratti di un primo piatto, di un arrosto o del più classico abbinamento con il pesce, riesce a spiccare esaltandone l’abbinamento.

Ecco quindi che ho pensato di concludere le mie ricette estive proponendovi le mie ricette a base di questo magnifico agrume.

LIMONI RIPIENI AL FORNORAVIOLI I AL LIMONE CON SALSA ALL’ACCIUGA E CAPPERIPESCE SPADA ALLA GRIGLIA CON POMODORI E PROFUMO DI LIMONEARROSTO DI VITELLO AL PROFUMO DI LIMONE, CON FAGIOLINI E SALSA AL BASILICOGHIACCIOLO AL LIMONE E ROSMARINO.

RAVIOLI I AL LIMONE CON SALSA ALL’ACCIUGA E CAPPERI

Primi Ricette

RAVIOLI I AL LIMONE CON SALSA ALL’ACCIUGA E CAPPERI

Ingredienti per 4 persone:
Per la pasta
400 g di farina Tipo 1
4 uova

Per il ripieno:
400 g di ricotta
80 g di grana grattugiato
1 limone non trattato buccia e succo
Timo un paio di rametti
Sale e pepe

Per il condimento:
6 filetti di acciuga sott’olio
1 cucchiaio di capperi sott’olio
Noce di burro

Esecuzione:
Mescolare in una ciotola la ricotta con il grana il timo sfogliato, la buccia del limone grattugiata poi unire il succo poco alla volta, assaggiando in modo che il sapore non risulti eccessivo o troppo debole, infine sistemare di sapore con sale e pepe. Impastare la farina con le uova e lavorare l’impasto per alcuni minuti, in modo che risulti liscio e omogeneo, poi farlo riposare per circa 30 minuti, sotto una ciotola o inun sacchetto di plastica. Stendere l’impasto in una sfoglia sottile poi ritagliare dei dischi di circa 8 cm di diametro, farcire con uno spuntone di ripieno e piegare a metà sigillando bene i bordi. Sciogliere le acciughe con una bella noce di burro e un poco di acqua a fiamma dolcissima, lessare i ravioli e una volta pronti passarli nella padella del condimento, poi servire con i capperi.

IL CONSIGLIO DEL MAESTRO
Assaggiate il ripieno in modo da equilibrare bene il profumo del limone, è importante che la ricotta sia di ottima qualità e ben asciutta, nel caso lasciatela scolare in un colino con un canovaccio per alcune ore prima di utilizzarla, in modo che perda quasi completamente il siero.
Se non trovate i capperi sott’olio, sciacquate molto bene quelli sotto sale, personalmente vi sconsiglio di usare quelli sotto aceto o in salamoia dove il gusto e il profumo del cappero viene completamente annullato dal liquido di governo.

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PESCE SPADA ALLA GRIGLIA CON POMODORI E PROFUMO DI LIMONE

Ricette Secondi

PESCE SPADA ALLA GRIGLIA CON POMODORI E PROFUMO DI LIMONE

Ingredienti per 4 persone:
4 tranci di pesce spada di circa 200 g cadauno
2 pomodori verdi
La buccia grattugiata di 2 limoni non trattati
1 limone non trattato
1 spicchio di aglio
Timo
Olio extravergine d’oliva
Sale

Per la salsa al limone:
8 cucchiai di olio
40 g di mandorle a lamelle tostate
Succo e buccia grattugiata di un limone non trattato
1 pizzico di sale

Esecuzione:
Urgere le fette di pesce con un filo di olio e massaggiarle con un trito di timo, aglio e buccia di limone, disporle su di un vassoio, coprirle con pellicola e farle marinare per 1 ora circa al fresco. Emulsionare l’olio con il succo di limone e il pizzico di sale, infine unire le mandorle tostate. Grigliare le fette di pesce per pochi minuti per lato, servirle con i pomodori tagliati a fette spesse, condire con l’emulsione e completare con le mandorle a lamelle.

IL CONSIGLIO DEL MAESTRO
Acquistate fette di pesce spada non troppo sottili, altrimenti rischiano di asciugarsi troppo in cottura.
Potete sostituire i pomodori con zucchine alla griglia.

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LIMONI RIPIENI AL FORNO

Antipasti Ricette

LIMONI RIPIENI AL FORNO

Ingredienti per 4 persone:
250 g di mozzarella fiordilatte
4 limoni non trattati
8 pomodorini ciliegino
2 cucchiai di pane grattugiato
1 cucchiaio di olive taggiasche sott’olio
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria sott’olio
Basilico
Olio extra vergine d’oliva
Sale e pepe

Esecuzione:
Lavare i limoni, asciugarli con carta da cucina, spuntarli alle due estremità poi dividerli in due orizzontalmente e scavare la polpa con un cucchiaino, ricavando così otto scodelline. Lavare i pomodorini poi tagliarli in quattro, dividere in due le olive poi unirle in una ciotola con i pomodorini, i capperi qualche foglia di basilico spezzettata e condire con un filo di olio sale e pepe. Riempire i mezzi limoni con il composto di pomodori, sistemare sopra ogni limone una fetta di mozzarella, cospargere con il pane e un filo di olio.
Passare in forno a 200° per 15 minuti circa, sfornare e servire.
IL CONSIGLIO DEL MAESTRO
Questi limoni ripieni sono ottimi anche cotti sulla griglia, perfetti accompagnati da una fresca insalatina.

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GHIACCIOLO AL LIMONE E ROSMARINO

Dolci Ricette

GHIACCIOLO AL LIMONE E ROSMARINO

Ingredienti per 4 persone:
5 dl di acqua
0,9 dl di sciroppo di zucchero*
50 g di rosmarino
1 limone non trattato

Esecuzione:
Versare l’acqua con lo sciroppo in una piccola casseruola e portare alla soglia del bollore (95°), togliere dal fuoco ed unire il rosmarino e la buccia grattugiata del limone, coprire con un coperchio e lasciare in infusione per 10 minuti. Trascorso il tempo controllare l’intensità dell’infuso e se risulta troppo debole, lasciare in infusione ancora per qualche minuto.
Una volta pronto filtrare l’infuso e versarlo negli appositi stampi e fare congelare per alcune ore.
*Per lo sciroppo versare 60 g di acqua in una casseruola e unire 60 g di zucchero e
fare sobbollire per 5/6 minuti

IL CONSIGLIO DEL MAESTRO
Questi ghiaccioli sono ottimi serviti come fine pasto prima del dolce, al posto del più classico e scontato sorbetto.

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ARROSTO DI VITELLO AL PROFUMO DI LIMONE, CON FAGIOLINI E SALSA AL BASILICO

Ricette Secondi

ARROSTO DI VITELLO AL PROFUMO DI LIMONE, CON FAGIOLINI E SALSA AL BASILICO

Ingredienti per 4/6 persone:
Per l’arrosto:
800 g di fesa di vitello
3 limone non trattati
200 g di lardo o pancetta
Erbe aromatiche fresche: basilico, timo, rosmarino
Olio extra vergine d’oliva
Sale e pepe

Per il contorno:
200 g di fagiolini
1 dl di olio extra vergine d’oliva
20 g di basilico
20 g di pistacchi
Sale

Esecuzione:
Aprire a libro la fesa, batterla leggermente con un batticarne, proteggendola con un foglio di carta da forno, insaporirla con sale e pepe e cospargerla con le erbe aromatiche tritate, infine coprire con le fette di lardo e arrotolare. Tagliare i limoni a fette non troppo sottili e posizionale intorno alla carne, poi fermarle con un giro di spago. Sistemare la carne su un foglio di carta da forno, irrorare con un filo di olio e chiudere a pacchetto. Passare in forno a 200° per 15 minuti poi abbassare la temperatura a 180° e proseguire ancora per 20/25 minuti circa, aprire il cartoccio e fare dorare l’arrosto ancora per una decina di minuti.
Nel frattempo lessare i fagiolini una volta pronti scolarli e farli raffreddare velocemente.
Sfornare l’arrosto, avvolgerlo in carta d’alluminio e farlo raffreddare completamente. Frullare gli ingredienti per la salsa con un mixer ad immersione. Tagliare l’arrosto a fette sottili e servirlo con i fagiolini e condire il tutto con la salsa al basilico.

IL CONSIGLIO DEL MAESTRO
Fate attenzione alla cottura della carne che deve rimanere rosa al suo interno. Il cubetto di ghiaccio per la salsa al basilico è per mantenere il colore brillante e non fare surriscaldare le lame del mixer.
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PIADINA CLASSICA ROMAGNOLA

Impasti Piatti unici Ricette

PIADINA CLASSICA ROMAGNOLA

Ingredienti per circa 4 piadine:
500 g di farina 0
125 g di latte
125 g di acqua
60 g di strutto
10 g di sale
10 g di lievito chimico

Esecuzione:

Con la farina formare una fontana sul tagliere, mettere al centro lo strutto, il sale, l’acqua con il lievito sciolto e il latte.
Impastare per almeno una decina di minuti fino ad ottenere un impasto consistente e liscio, coprire e fare riposare per almeno 30 minuti.
Riprendere l’impasto e dividerlo in quattro o cinque pezzi, formare delle bocce e farle riposare ancora per una decina di minuti.
Stenderle l’impasto con il mattarello ad uno spessore di circa 3 mm, infine cuocere le piadine sull’apposito testo di pietra o in un tegame antiaderente caldo fino a cottura desiderata rigirandole.

PIADINA CLASSICA CON SQUACQUERONE, POMODORINI SALTATI E RUCOLA

Ingredienti per 4 persone:
4 piadine classiche già precotte
200 g di squacquerone
30 pomodorini datterini
100 g di rucola
2 cucchiai di olive
Olio extra vergine d’oliva
Sale e pepe
2 cucchiai di pesto alla genovese

Esecuzione:
Lavare i pomodorini poi dividerli in due o quattro spicchi, rosolarli velocemente in
padella con olio, sale e pepe, al termine unire le olive e farli raffreddare.
Spalmare le piadine con lo squacquerone, condire con un poco di pesto poi unire la rucola spezzetta e completare con i pomodorini, piegare in due e riscaldare per un minuto per lato.

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PIADINA CLASSICA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Ingredienti per 4 persone:
4 piadine classiche già precotte
300 g di zucca tagliata a fette
200 g di gorgonzola
100 g di valeriana
1 cucchiaio di noci tritate
1 rametto di salvia e rosmarino
Olio extra vergine d’oliva
Sale e pepe

Esecuzione
Sistemare la zucca su di una teglia con carta forno, pennellarla con olio, insaporirla consale e pepe e profumarla con salvia e rosmarino, cuocerla in forno a 180° per 20 minuti circa.
Spalmare le piadine con il gorgonzola, cospargere con un trito di noci, poi farcire con la
zucca e la valeriana, piegare in due e riscaldare un minuto per lato.

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IL CONSIGLIO DEL MAESTRO
Se avete problemi di intolleranza al lattosio potete sostituire il latte con pari quantità di acqua. È importante rispettare i tempi di riposo in modo che l’impasto si riesca a stendere con facilità.
Se avete l’esigenza di prepararne diverse, potete cuocerle non completamente e al momento di servirle farcirle e terminare la cottura.